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Rugby: uno sport che allena alla vita

a cura di Alessandro Santini
Responsabile della comunicazione presso Dallara Automobili

 

Un pallone ovale in mano, una maglia nera adagiata sopra 191 centimetri di muscoli, due occhi piccoli, uno sguardo intenso e deciso e queste semplici parole: “il rugby non è uno sport, è un modo di vivere. Per noi, neozelandesi è come une religione”.
Siamo in un campo di calcio di provincia e chi mi parla è nientemeno che John Kirwan, uno che ha giocato novantasei incontri con gli All Blacks (la squadra di rugby più forte del mondo, nazionale capace di vincere il 74,5% delle partite disputate nella sua storia), realizzando centoquarantatre punti e trentacinque mete.
Uno che faceva i cento metri in dieci secondi e otto centesimi, nonostante pesasse circa 100 Kg, uno che ha l’attuale record di percorrenza con la palla in mano (90 metri), culminata con una delle più belle mete della storia, proprio contro l’Italia nel 1987.
John è lì che ti parla con il suo simpatico accento neozelandese, con grande serenità, e cerca di trasmetterti la mentalità che anima questo sport: “nel rugby, quello che conta è la squadra, non il singolo. Non esistono i voti individuali. Uno è nessuno: la parola fondamentale è sostegno, all’azione, al compagno”.
Quando allenava la nazionale italiana di rugby, simpaticamente disse: “Voglio che gli italiani giochino come italiani, con passione ed azzardo, come quando guidano la macchina”.
Ora allena la nazionale giapponese e nei ritagli di tempo si diletta in corsi di formazione, dove fa notare ad “aspiranti” e/o affermati manager che i parallelismi fra sport ed azienda sono davvero tanti e che solo avendo uno spirito di squadra, collaborazione e “sacrificio” si possono ottenere dei risultati eccellenti dentro e fuori il proprio luogo di lavoro.
Ci fa capire che il rugby è sempre una storia di vita, perché è uno degli sport più aderenti alle esigenze di tutti i giorni: lavoro, impegno, sofferenze, gioie, timori, esaltazioni.
Ci fa comprendere appieno che non è uno sport da protagonisti, ma una somma di sacrifici e che non esistono ex-rugbisti: chi ha giocato a rugby è rugbista tutta la vita. Non è un caso che in inglese non si dica “rugby player”, cioè giocatore di rugby, ma “rugbyman”.
Un po’ goffi, proviamo i primi esercizi sotto la sua guida, con il pallone ovale che rimbalza sull’erba come una frase di Joyce sulla sintassi.
John parla a ruota libera, ci spiega le regole base, le curiosità del campo ed ad ogni parola ci stupisce sempre di più: “il rugby è uno sport aggressivo, ma non violento. Per esempio, non si può placcare un giocatore senza palla. L’arbitro è un educatore: prima di fischiare il fallo, ti avverte. Nessuno osa protestare. E fa uso della moviola quando c’è una meta contestata”.
Annusiamo dal suo atteggiamento e dalle sue parole il clima che c’è intorno a questo sport, dove i tifosi delle due squadre vivono la partita vicini, senza controlli. Nel rugby infatti si gioca con un avversario, non contro un avversario. E a fine partita, i giocatori hanno un terzo tempo, fatto di birre, sudore e strette di mano tra chi dieci minuti prima se li dava di gusto.
Tu rimani un po’ stordito di fronte a queste realtà. Perché sei nato in Italia. Perché a cinque anni eri già sui campi d’erba, ma con un pallone meno ovale e più circolare. Gli davi dei calci, anziché prenderlo fra le mani ed abbracciarlo con delicatezza. Dopo venti anni, sei ancora lì a dargli dei calci tutte le domeniche e non cambieresti una rete che si gonfia neanche con quattro racchette da tennis, due canestri e sette mazze da baseball.
Pensi, però, anche a tutto quello che c’è intorno. Al calcio dilettantistico che “affronti” ogni settimana, dove c’è totale mancanza di educazione, sportività e lealtà nei confronti di avversario e arbitro.
Ai campi parrocchiali e provinciali, dove genitori ai bordi del campo vedono nel proprio figlio il futuro Totti e lo stimolano ad annientare l’avversario.
Agli spalti della serie A, dove zone franche dello stadio diventano spesso teatro di violenza e sfoghi all’insegna dell’inciviltà.
Alle trasmissioni Tv che ne seguono, dove la moviola fa l’autopsia di ogni azione e scatena zuffe da “bar dello sport”.
Ai comportamenti dei giocatori in campo, idoli o miti, ma non più modelli sia di abilità tecnica che di stile, lealtà sportiva ed equilibrio di vita come erano i vari Piola, Picchi, Facchetti.
Così ti rendi conto di quanto il calcio che, in sé, è fortemente educativo (educa al rispetto, al lavoro di squadra, all’anticipo, alla strategia, alla creatività), stia diventando sempre più diseducativo, con comportamenti e mentalità da “riformare”. Soprattutto se paragonato ad altre discipline.
Si dice che il calcio sia uno sport da gentiluomini, giocato da bestie e che il rugby sia uno sport da bestie, giocato da gentiluomini. Gentiluomini di tutte le classi sociali e non adatto ad un cattivo sportivo, a qualsiasi classe appartenga.
Rimani convinto che l’emozione di una meta non potrà mai raggiungere, anzi, nemmeno sfiorare quella che ti scatena un gol. Magari al novantesimo. Con un fuorigioco dubbio. In un derby. Tu, il tuo sport del cuore, non lo abbandonerai mai.
Ma ogni tanto ripensi a quegli occhi piccoli, a quello sguardo intenso e deciso, agli “insegnamenti” ricevuti da quei 191 centimetri provenienti dall’altra parte del globo.
E rimani sempre più affascinato dallo straordinario spirito che anima il rugby, dove si vince con modestia e si perde con leggerezza, dove il cervello ed il cuore contano più del fisico, dove quattordici uomini lavorano tutti uniti per dare al quindicesimo mezzo metro di vantaggio, dove la vittoria passa sempre dalle mani di un compagno.
E dove tifosi, famiglie, tecnici, allenatori e giocatori respirano a pieni polmoni un’aria pulita e sana. Senza esasperazioni o degenerazioni. Quella vera e genuina. Quella dello sport.

Performando incontra gli Psicologi del Veneto dialogando sul Benessere organizzativo

Migliorare i risultati attraverso lo sviluppo del benessere organizzativo, sia a livello individuale che di team, sarà il focus dell’invervento dei consulenti Performando, Bruno Durante e Andrea Petromilli, all’interno del convegno “Il Benessere organizzativo. Valutazione, strumenti , buone pratiche.” che si terrà sabato 12 dicembre 2009 presso l’Hotel Viest di Vicenza.

L’evento è organizzato dall’Ordine degli Psicologi del Veneto e, nell’arco dell’intera giornata, sono previsti molteplici eventi che approdonfiranno diversi esempi e casi di come sia possibile valutare lo stress lavoro correlato e, allo stesso tempo, implementare progetti per promuovere il benessere nei luoghi di lavoro.
Particolare attenzione sarà rivolta ad esplicitare quanto tali interventi si traducano effettivamente in risultati concreti e misurabili per le organizzazioni.

Seminario: L’alchimia della motivazione

cr3650f6Giovedì 26 Novembre, dalle ore 9.00 alle 17.00, presso l’hotel Mantegna di Padova, si svolgerà il seminario “L’alchimia della motivazione”, organizzato da Performando e rivolto a tutti coloro che vogliono conoscere e sperimentare modelli e strumenti innovativi per alimentare la propria motivazione e quella dei propri collaboratori.

La gestione delle dinamiche motivazionali rappresenta infatti da sempre rappresentato uno dei principali fattori di successo di un’organizzazione. Nell’attuale contesto di incertezza e difficoltà, inoltre, le aziende si trovano nella necessità di sostenere la motivazione dei propri collaboratori al fine di salvaguardare la possibilità di ottenere i migliori risultati nel breve, medio e lungo periodo.

Rilevare, comprendere e gestire, senza mai giudicare, i reali “motivi” che determinano le azioni ed i comportamenti delle persone assicura oggi la possibilità di sviluppare un efficace processo di motivazione, limitando quindi il rischio di operare in contesti professionali demotivanti. Punto di partenza di tale approccio è l’esplorazione delle determinanti della motivazione personale.

I partecipanti potranno “toccare con mano” le determinanti e le componenti della motivazione personale per migliorare se stessi e la gestione dei propri collaboratori.

I temi affrontati nel seminario saranno i seguenti:

  • Il significato di motivazione e le sue basi neurologiche
  • Dalla scala dei “bisogni” a quella dei “desideri”
  • “Trascinati da” o “Motivati verso”?
  • Motivazione esogena ed endogena
  • Individui “entitari” ed “incrementali”
  • Motivazioni deboli e resistenti
  • La demotivazione
  • La motivazione nei momenti di incertezza e difficoltà
  • Credenze ed approcci mentali nella motivazione
  • Quando la leva monetaria non c’è
  • Chi motiva il motivatore?
  • Il “Portfolio Motivazionale” per l’allenamento

Il relatore: Giuliano Bergamaschi
Professore a contratto di storia della filosofia presso l’Università di Verona; la sua attività di ricerca è inerente alle teorie riguardanti la mente, la passione e la motivazione. Come pedagogista si occupa di prassi educative motivazionali in ambito aziendale, militare e sportivo.
Come motivatore di squadre sportive ha ottenuto importanti successi sia in Italia che in Europa nella pallavolo e pallanuoto. E’ autore di numerosi testi sulla motivazione e sullo sviluppo personale e professionale, tra cui la recente pubblicazione dal titolo “Cuore e Mente” (Libreria Editrice Universitaria, Verona 2009.)

Quanto ci rende la formazione? Performando condivide la sua esperienza con il Forema di Padova

roicalcAndrea Di Lenna è impegnato come relatore, del seminario organizzato dal FOREMA di Padova nell’ambito del “Mese della Formazione”, con un suo intervento dal titolo: “La valutazione della formazione: tra mito e realtà”.
Per le aziende è indispensabile, soprattutto in un periodo delicato come quello attuale, poter determinare l’impatto che l’intervento formativo ha sul business aziendale, in termini di benefici tangibili ed intangibili.
Esistono infatti strumenti e metodologie che permettono alle aziende di valutare i benefici e i miglioramenti ottenuti a seguito dell’erogazione di percorsi formativi, finalizzati allo sviluppo delle competenze dei propri dipendenti.
Il “ROI (return on investment) della formazione” rappresenta proprio la possibilità di poter calcolare il “ritorno” e cioè l’utilità economica dell’investimento fatto. Il seminario si caratterizza per la presenza di esperti del settore e imprenditori di quelle aziende padovane che da anni investono nella formazione.

Titolo del seminario e informazioni logistiche

QUANTO CI RENDE LA FORMAZIONE?
Come calcolare il ritorno economico

Martedì 13 ottobre – ore 17.30
Confindustria Padova (Sala D/E)

Programma

17.30
Saluto e introduzione
Giovanni Griggio
Presidente di Fòrema

17.15
Interventi
“La valutazione della formazione: tra mito e realtà”
Andrea Di Lenna
Direttore Generale di Performando

“Il valore della formazione in un’azienda metalmeccanica”
Giorgio Montresor
Direttore Generale di Zincol Italia

18.30
TAVOLA ROTONDA CON LE AZIENDE VINCITRICI DEL PREMIO “TOP FORMING 2008”

Giuseppe Minnici
Direttore del personale di Acciaierie Venete SpA
Premio Top Forming 2008 per Risorse investite

Margerita Gabrielli
Direzione Risorse Umane del Gruppo Gabrielli
Premio Top Forming 2008 per Numero ore formazione

Patrizia Schifferegger
Responsabile Risorse Umane di Infocamere Padova
Premio Top Forming 2008 per Primo piano Fondimpresa in Italia

Modera:
Claudio Ruggiero
Consulente H.R. Fòrema

John Kirwan chiama un “time out” al CUOA

w96zwqm4Lunedì 5 ottobre presso il Cuoa, la business school del Nordest, si è svolta la presentazione dell’ultimo libro di Andrea Di Lenna “Time out management”. Oltre all’autore del libro sono intervenuti Andrea Vinelli, direttore scientifico dei programmi MBA della fondazione, e John Kirwan, attuale ct della nazionale di rugby giapponese.
L’incontro, a cui hanno presenziato numerosi manager e imprenditori, ha posto l’accento sull’importanza della responsabilità di chiamare i “time out” all’interno delle organizzazioni aziendali.
La responsabilità di gestire queste “pause di riflessione” all’interno delle realtà professionali deve essere affidata a tutti coloro che, in qualità di leader e manager, si trovano a dover gestire una “squadra”.
Fermarsi, per poter andare più veloce : questo è il messaggio chiave del libro per esplicitare il quale Andrea Di Lenna si è avvalso della collaborazione e della testimonianza di John Kirwan.
Nel breve spazio di un “time out” la passione e l’energia di Kirwan hanno trasformato l’aula magna di Villa Valmarana, prestigiosa sede del CUOA, in un ambiente dinamico e informale. Tutti i partecipanti, nessuno escluso, sono stati coinvolti dalla carica del coach al punto di ritrovarsi nel bel mezzo di un contesto sportivo di “quasi allenamento” che ha richiesto ai presenti di cimentarsi in “oneste flessioni” e nell’interpretazione della haka, la danza di guerra resa famosa dagli All Blacks, la celeberrima nazionale neozelandese di rugby.
Attraverso la sua esperienza, Kirwan ha affrontato temi come la passione, la motivazione, l’allenamento, concetti che accomunano il mondo dello sport a quello aziendale e che sono contenuti in maniera incisiva e originale nel libro di Andrea Di Lenna.
Malgrado nel rugby il time out non esista, il coach della nazionale giapponese ha evidenziato come di fatto tale concetto si declini nel suo sport nella pausa tra il primo ed il secondo tempo, nei colloqui che settimanalmente tiene con i giocatori, nei momenti in cui raduna lo staff tecnico e, non ultimo in ordine di rilevanza, nel tempo investito per il suo sviluppo personale/professionale e dedicato alla sua famiglia ed si suoi affetti.
L’incontro si è concluso in perfetto sile rugbistico con un aperitivo stile “terzo tempo” in cui le persone hanno continuato a conversare e confrontarsi, insieme ai protagonisti dell’incontro, sui temi che hanno caratterizzato questo così insolito “time out”.

timeout

Rossano Galtarossa ed Andrea Di Lenna chiamano un “time out” con i Giovani Imprenditori di Trento

rgtn Quante volte sentiamo il bisogno di chiamare un “time out” nella nostra attività lavorativa? Il “time out” è una pausa di riflessione che può rivelarsi estremamente utile in momenti di difficoltà come quelli che stiamo vivendo in questi mesi complessi. Come succede ai coach delle squadre sportive siamo infatti anche noi chiamati a comunicare messaggi molto incisivi in tempi brevi e pertanto il mondo dello sport può fornirci un modello potenzialmente molto efficace a cui ispirarsi. Cosa ci rende vincenti? Come lo si può diventare? Come si può far crescere la propria squadra di collaboratori? Come si riesce a rafforzare la motivazione e lo sviluppo personale per ottenere grandi performance?
Per esaminare questi argomenti sono intervenuti il giorno 24 marzo 2009, presso la sede di Confindustria Trento, Rossano Galtarossa e Andrea di Lenna, rispettivamente pluricampione olimpionico di canottaggio il primo e Direttore della società di formazione e consulenza manageriale “Performando” il secondo.
L’incontro ha preso avvio dalla presentazione del libro di Andrea Di Lenna “Time out Management. Citazioni dal mondo dello sport per manager appassionati e vincenti” (pubblicato nel 2009 dal Sole 24 ore), per poi focalizzarsi sulla testimonianza delle esperienze sportive di Rossano Galtarossa che ha anche risposto alle tante domande provenienti da una platea molto coinvolta.
Il libro Time Out Management offre infatti spunti di riflessione sintetici e di immediata spendibilità in campo manageriale. Il libro è suddiviso in otto capitoli che affrontano diversi temi provenienti dal mondo dello sport, che possono essere applicabili nel mondo aziendale. Ognuno dei capitoli contiene frasi di allenatori, tecnici e giocatori di primissimo piano a livello internazionale pronunciate durante gli allenamenti e in occasione di interventi formativi erogati nel tempo da Performando.
Tra le frasi citate ce ne sono alcune pronunciate anche da Rossano Galtarossa che ha vinto, come componente del quattro di coppia azzurro, quattro titoli mondiali, un bronzo alle Olimpiadi di Barcellona 1992 e l’oro a Sydney 2000 fissando nella semifinale, insieme ai compagni del suo equipaggio, l’ancora imbattuto record del mondo. Completano il suo palmares olimpico il bronzo conquistato nel due di coppia alle olimpiadi di Atene 2004 e l’argento a Pechino 2008 ancora con il quattro di coppia.
Allenamento, passione, volontà e motivazione sono tutte parole che caratterizzano la sua attività sportiva e che ha deciso di trasferire anche nelle aule di formazione assieme ad Andrea di Lenna. Nel corso del suo intervento Rossano Galtarossa ha messo a fuoco quanto un’analisi attenta e razionale di una sconfitta possa rilevarsi motore propulsore verso performance migliori. Lungo il periodo compreso tra la medaglia di legno di Barcellona, l’oro di Sydney (entrambe mostrate al pubblico presente all’incontro) fino ad arrivare all’argento di Pechino 2008, si racchiudono tutta una serie di comportamenti, emozioni e programmi di sviluppo che possono essere riletti in ottica organizzativa e trasferiti nel mondo del lavoro, anche e soprattutto in quelle realtà dove è necessario uscire da situazioni difficili o spiccare un salto di qualità significativo.
La testimonianza diretta del campione olimpico ha passato in rassegna, medaglia dopo medaglia, gli stati d’animo e le motivazioni che lo hanno supportato e guidato tra successi e difficoltà durante gli anni della sua carriera costella da cinque olimpiadi vissute da protagonista. Per gli i presenti all’incontro è stato un momento di riflessione e di analisi della situazione in cui attualmente si trovano a competere le aziende. Gli imprenditori hanno anche avuto la possibilità di riconoscere quanto le persone che lavorano all’interno delle proprie organizzazioni siano “allenabili” e possano raggiungere gli obiettivi attraverso lo sviluppo di passione e modalità relazionali più efficaci. Alla fine dell’incontro Rossano Galtarossa ha ringraziato i partecipanti per essere intervenuti alla presentazione e ha lasciato intendere, ribadendolo più volte durante il suo intervento, di essere pronto a ricominciare gli allenamenti in vista di Londra 2010!

Allenamento mentale e fisico al servizio dei risultati organizzativi: il contributo di Galtarossa

Il 17 ottobre si è tenuto all’hotel B4 di Padova l’evento “Vincere con la testa”, organizzato da YOUS e AIDP triveneto, in cui Rossano Galtarossa, campione olimpionico di canottaggio e reduce dall’argento conquistato a Pechino 2008, ha incontrato sportivi e manager insieme ad Andrea Di Lenna, direttore di Performando, sponsor dell’incontro insieme ad altre aziende.
Attraverso racconti della sua vita, non solo di sportivo, Rossano Galtarossa ha illustrato l’importanza dell’allenamento mentale, come strumento fondamentale per chi punta ad essere un vincente tanto in una competizione sportiva, quanto più in generale, nei diversi ambiti in cui la persona si trova a mettersi in gioco, a cominciare dal contesto aziendale, comune denominatore dei circa 150 partecipanti all’evento. Obiettivo dell’ incontro è stato quello di illustrare operativamente le potenzialità ed opportunità fornite dal parallelismo tra il mondo aziendale e quello sportivo, uno degli elementi distintivi dell’approccio formativo di Performando. Partendo dalle tappe fondamentali della sua carriera olimpica (bronzo a Barcellona 1992, quarto posto ad Atlanta 1996, oro a Sidney 2000, bronzo ad Atene 2004 e argento a Pechino 2008), Galtarossa ha portato “in campo” temi quali: la motivazione, la capacità di auto motivarsi partendo dalle sconfitte, il valore della sfida, l’importanza del contributo dei singoli all’interno di una squadra per raggiungere l’obiettivo, la gestione dello stress, la differenza tra l’essere un vincitore piuttosto che un vincente nonché le relazioni efficaci all’interno di un team di lavoro. Rossano ha condiviso con i partecipanti quello che 5 olimpiadi gli hanno insegnato e quanto sia importante “prima di partire, non concentrarsi tanto sulla vittoria, quanto sul tagliare il traguardo senza rimpianti”.
In particolare, concentrandosi sul tema dell’allenamento, si è sottolineato come il canottaggio, sia piuttosto duro, dato che viene svolto per l’80% in solitudine. Quando non è possibile uscire in fiume, gli atleti trascorrono molte ore della giornata su un remoergometro, un simulatore di voga a secco che consente di verificare la preparazione fisica dell’atleta. Uno strumento che venerdì la platea ha potuto conoscere da vicino, visto che in chiusura di evento sono state scelte tra il pubblico quattro persone che si sono fronteggiate in una sfida all’ultima remata. Rossano ha spiegato loro come utilizzare questo particolare strumento. «Durante gli allenamenti – racconta Rossano – impari a conoscere e a confrontarti con i tuoi limiti, con lo stress. Devi auto-motivarti e motivare l’equipaggio. Nel quattro di coppia a Pechino mi sono ritrovato in squadra con compagni molto giovani, cui ho fatto un po’ da “chioccia” e “istruttore”. Mi sentivo in dovere di sostenerli emotivamente, perciò prima della gara a ognuno di loro ho fatto un discorso personalizzato, per motivarli e spingerli al massimo verso l’obiettivo comune. Ho cercato, per quel che potevo, di sdrammatizzare la tensione che inevitabilmente si accumula davanti a difficoltà e disguidi».
L’ evento ha dato la possibilità ai partecipanti di assaporare come effettivamente lo sport “has the power to change the world” come afferma Nelson Mandela e quanto possa essere utile anche nei contesti di allenamento in azienda , ovvero, le attività di formazione e sviluppo delle Risorse Umane.

Un incontro sul grande basket

Sabato 29 Novembre si svolgerà a Vicenza una “partita” tra la nazionale di pallacanestro che nel che vinse vinse nel 1983 i Campionati Europei di Nantes ed una selezione di ex giocatori vicentini.
L’anniversario di tale vittoria coincide anche con i 50 anni di fondazione della A. S. Vicenza Pallacanestro Femminile ed i 500 anni della nascita di Andrea Palladio.

A complemento della celebrazione dei giocatori che hanno rappresentato un pezzo della storia della pallacanestro italiana, alle ore 11.00 è stato organizzato a Vicenza, presso i Chiostri di Santa Corona, un incontro/dibattito dal titolo “Cos’è veramente lo Sport? Può ancora lo Sport assolvere alla funzione di strumento di promozione individuale e collettiva?”.

La giornata vedrà Andrea Di Lenna, direttore di Performando, nel ruolo di conduttore e moderatore dei vari interventi in programma affidati a giocatori ed ex giocatori di pallacanestro di serie A e della nazionale italiana che interverranno su argomenti di grande interesse.

Pierluigi Marzorati e Marco Solfrini parleranno della loro esperienza in merito alla componente di divertimento da considerare strettamente associata alla responsabilità legata ad un ruolo di visibilità, mentre Valerio Bianchini e Sandro Gamba, indimenticati coach del grande basket italiano, tratteranno i temi della vittoria, della sconfitta e delle diverse tipologie di giocatori che, nella loto lunghissima esperienza, si sono trovati a gestire.

Carlo Spillare, organizzatore dell’evento, chiuderà la mattinata affrontando il tema di cosa resta dopo una carriera da campioni.
Ogni relatore esporrà parte della propria esperienza maturata nell’ambito di propria competenza, nell’intento di contribuire al recupero di quelle qualità originarie che hanno fatto dello Sport uno degli strumenti più naturali di promozione individuale e sociale. In effetti, ogni persona tende a riconoscere che lo Sport è disciplina, impegno, dedizione, conoscenza specifica, sacrificio, addestramento allo sforzo, è accettazione di regole, è preparazione alla vita di tutti i giorni, è educazione all’assolvimento di doveri e conquista meritata di diritti vitali.

La partecipazione è gratuita e, per motivi organizzativi, si richiede una gentile conferma attraverso uno dei seguenti canali:
Gastaldello Vittorio: vgasta@tin.it
Toniolo Alberto: amtoniolo@alice.it
I.S.I. Vicenza (Ente Morale): 0444-301660
istitutoserblin@virgilio.it
www.abitanteadeguato.com

Scarica il programma completo dell’evento

Vincere con la testa. Performando insieme a Rossano Galtarossa

Il 17 Ottobre 2008 Rossano Galtarossa, con al collo l’argento Olimpico conquistato alle olimpiadi di Pechino, incontrerà sportivi e manager presso l’hotel B4 di Padova nel contesto dell’evento “VINCERE CON LA TESTA” organizzato da YOUS e AIDP triveneto.
L’iniziativa vuole essere un momento di riflessione e condivisione che ripropone l’interessante parallelismo tra il mondo aziendale e quello sportivo, che sarà analizzato ed esplorato con il contributo di Andrea Di Lenna, direttore di Performando ed esperto di formazione manageriale attraverso la metafora dello sport.
Rossano Galtarossa illustrerà l’importanza della preparazione mentale per rimanere ai vertici della competizione anche dopo vent’anni dalla partecipazione alla prima gara “a cinque cerchi”.
Motivazione ed auto-motivazione, gestione dei rapporti all’interno dell’equipaggio tra giovani e “senatori”, gestione dei momenti difficili, dei dubbi e delle situazioni di stress saranno solo alcuni degli argomenti che Galtarossa affronterà in modo avvincente con una trattazione ricca di aneddoti ed episodi di vita vissuta.

La partecipazione all’evento è gratuita ma prevede un numero di posti limitati. Per confermare la propria adesione: www.vincereconlatesta.info

Qui di seguito il programma dell’evento:

Venerdì 17 ottobre 2008

ore 17.00
Registrazione partecipanti

ore 17.15
Benvenuto di Paolo Mezzaroba
(AIDP gruppo giovani triveneto)
Carlo Scatturin
(amministratore delegato YOUS S.p.A.)

ore 17.30
Vincere con la testa
Rossano Galtarossa
con il contributo di Andrea Di Lenna
(direttore Performando)

ore 19.00
Olimpic happy hour

Presso:
B4 Padova – 9th floor
Net Center – Via San Marco 11/A – Padova
(clicca qui per vedere la mappa)

Performando al workshop organizzato da AIDP Triveneto: “L’Outdoor: esperienze a confronto”

Il 5 luglio, presso la sede di Safilo a Padova, si sono dati appuntamento i soci di AIDP – Gruppo Triveneto* (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) in un workshop, durante il quale sono state presentate esperienze di outdoor training, valutate particolarmente significative ed efficaci direttamente dalle aziende committenti.
Uno spazio rilevante del workshop è stato affidato alla direzione del Personale ed Organizzazione di Safilo, insieme ad Andrea Di Lenna (direttore di Performando) che hanno presentato il percorso di team building basato sul modello “formazione e sport”, messo a punto da Performando, e che ha visto come protagonisti circa 100 manager di Safilo tra settembre e dicembre 2006.
L’intervento di Andrea Di Lenna si è focalizzato, inizialmente, sui parallelismi tra sport e mondo del lavoro, per poi soffermarsi sul gioco del Rugby che, in virtù dei suoi valori e peculiarità, si presta particolarmente ad essere preso come metafora delle dinamiche organizzative.
L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata alla descrizione della struttura di massima degli interventi di “sport e formazione” ed al ruolo determinante svolto dal testimonial sportivo, partner di Performando durante i corsi di formazione basati sulla metafora del rugby: John Kirwan.
Interesse e curiosità hanno caratterizzato gli interventi e le domande che sono state rivolte ai relatori alla fine del workshop, confermando l’attenzione che le aziende stanno sempre più dedicando attenzione ad attività formative “fuori confine” che ad oggi caratterizzano l’approccio specifico di Performando: esperienze di formazione uniche ed irripetibili.

*AIDP è un associazione nazionale i cui soci operano in funzioni direttive, di responsabilità e di consulenza nei settori del personale di aziende pubbliche e private.
AIDP Triveneto è composta da direttori del personale, direttori generali, consulenti, formatori, comunicatori d’impresa, amministratori del personale, professori universitari, responsabili delle Agenzie di Lavoro, funzionari di Associazioni imprenditoriali, esperti e studiosi di organizzazione, gestione e sviluppo: donne e uomini “del fare”, impegnati nella valorizzazione delle persone nelle organizzazioni.

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