Allenamento mentale e fisico al servizio dei risultati organizzativi: il contributo di Galtarossa

Il 17 ottobre si è tenuto all’hotel B4 di Padova l’evento “Vincere con la testa”, organizzato da YOUS e AIDP triveneto, in cui Rossano Galtarossa, campione olimpionico di canottaggio e reduce dall’argento conquistato a Pechino 2008, ha incontrato sportivi e manager insieme ad Andrea Di Lenna, direttore di Performando, sponsor dell’incontro insieme ad altre aziende.
Attraverso racconti della sua vita, non solo di sportivo, Rossano Galtarossa ha illustrato l’importanza dell’allenamento mentale, come strumento fondamentale per chi punta ad essere un vincente tanto in una competizione sportiva, quanto più in generale, nei diversi ambiti in cui la persona si trova a mettersi in gioco, a cominciare dal contesto aziendale, comune denominatore dei circa 150 partecipanti all’evento. Obiettivo dell’ incontro è stato quello di illustrare operativamente le potenzialità ed opportunità fornite dal parallelismo tra il mondo aziendale e quello sportivo, uno degli elementi distintivi dell’approccio formativo di Performando. Partendo dalle tappe fondamentali della sua carriera olimpica (bronzo a Barcellona 1992, quarto posto ad Atlanta 1996, oro a Sidney 2000, bronzo ad Atene 2004 e argento a Pechino 2008), Galtarossa ha portato “in campo” temi quali: la motivazione, la capacità di auto motivarsi partendo dalle sconfitte, il valore della sfida, l’importanza del contributo dei singoli all’interno di una squadra per raggiungere l’obiettivo, la gestione dello stress, la differenza tra l’essere un vincitore piuttosto che un vincente nonché le relazioni efficaci all’interno di un team di lavoro. Rossano ha condiviso con i partecipanti quello che 5 olimpiadi gli hanno insegnato e quanto sia importante “prima di partire, non concentrarsi tanto sulla vittoria, quanto sul tagliare il traguardo senza rimpianti”.
In particolare, concentrandosi sul tema dell’allenamento, si è sottolineato come il canottaggio, sia piuttosto duro, dato che viene svolto per l’80% in solitudine. Quando non è possibile uscire in fiume, gli atleti trascorrono molte ore della giornata su un remoergometro, un simulatore di voga a secco che consente di verificare la preparazione fisica dell’atleta. Uno strumento che venerdì la platea ha potuto conoscere da vicino, visto che in chiusura di evento sono state scelte tra il pubblico quattro persone che si sono fronteggiate in una sfida all’ultima remata. Rossano ha spiegato loro come utilizzare questo particolare strumento. «Durante gli allenamenti – racconta Rossano – impari a conoscere e a confrontarti con i tuoi limiti, con lo stress. Devi auto-motivarti e motivare l’equipaggio. Nel quattro di coppia a Pechino mi sono ritrovato in squadra con compagni molto giovani, cui ho fatto un po’ da “chioccia” e “istruttore”. Mi sentivo in dovere di sostenerli emotivamente, perciò prima della gara a ognuno di loro ho fatto un discorso personalizzato, per motivarli e spingerli al massimo verso l’obiettivo comune. Ho cercato, per quel che potevo, di sdrammatizzare la tensione che inevitabilmente si accumula davanti a difficoltà e disguidi».
L’ evento ha dato la possibilità ai partecipanti di assaporare come effettivamente lo sport “has the power to change the world” come afferma Nelson Mandela e quanto possa essere utile anche nei contesti di allenamento in azienda , ovvero, le attività di formazione e sviluppo delle Risorse Umane.

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