Una nuova Performando

Performando festeggerà il prossimo anno vent’anni di attività.
E’ un traguardo significativo, soprattutto se si considerano gli eventi che hanno contraddistinto questo periodo temporale. Il tempo dei bilanci è maturato anche per fare una valutazione dell’onda d’urto generata dal Covid sulle nostre vite, sulle nostre abitudini e sugli aspetti organizzativi del nostro lavoro.

Come tutte le società, anche Performando ha subito dalla pandemia un forte impatto sul suo funzionamento operativo, ma ha anche generato qualche importante onda anche sui suoi aspetti strategici. In particolar modo, un primo significativo effetto è stata l’improvvisa sterzata gestionale delle aziende, che si sono rese conto da un momento all’altro di quanto fossero importanti le loro persone.

Questo ha spinto la maggior parte di esse a mettere finalmente “le persone al centro”, slogan già ampiamente conosciuto e indubbiamente inflazionato, ma valorizzato negli ultimi anni con maggior convinzione rispetto al passato. Almeno per quanto riguarda la presa di coscienza dell’importanza delle persone nelle aziende e delle relazioni efficaci e costruttive tra queste, elementi da sempre patrimonio valoriale di Performando, che li ha perseguiti fin dai primi giorni della sua attività, c’è quindi da riconoscere che il cambiamento generato dal Covid può essere considerato positivo.

C’è inoltre da osservare che negli ultimi due anni la relazione tra le persone è stata letteralmente sballottata da un’estremo all’altro. Il lockdown ha determinato la necessità di rimanere segregati, con la conseguenza di far esplodere lo smart working, una forma organizzativa di lavoro quasi sconosciuta fino a quel momento, ma anche le piattaforme Zoom, Teams e Meet, che hanno cercato di mantenere vicine le persone. Si sono poi diffusi in modo esponenziale webinar di qualsiasi tipo e su qualsiasi argomento, generando una prima fase di entusiasmo seguita subito dopo da un crollo di popolarità dovuta all’indigestione da monitor e dalla sedentarietà causata da seminari fiume on-line caratterizzati da scarsissima interazione.
Inoltre la formazione digitale e asincrona, una modalità alla quale la maggior parte delle persone non credeva per niente, noi in primis, ha invece dimostrato quali siano le enormi potenzialità della tecnologia in questo campo. Infine, si sono sviluppate notevoli sinergie tra persone e organizzazioni, che hanno cercato di far fronte comune nei confronti degli effetti devastanti della grande pandemia.

Ma andiamo per ordine, cercando di indicare cosa questo sta generando nell’evoluzione di Performando, effetti che approfondirò in alcuni post successivi con l’obiettivo di descrivere con maggior precisione quali siano le conseguenze operative di ciò che stiamo evidenziando.

L’interazione tra le persone ha vissuto vere e proprie montagne russe.

Distanziamento forzato, lavoro da casa, azzeramento delle riunioni e della formazione, eliminazione quasi totale degli incontri tra clienti e fornitori. Questa situazione ha creato una vera e propria crisi di astinenza da relazione, che è scoppiata in una ricerca del contatto interpersonale e in presenza non appena sono state rimossi i vincoli creati dalla distanza sociale forzata. Il Covid ha fatto toccare con mano cosa significa rimanere isolati e quanto importante possa essere il rapporto umano, da sempre uno degli argomenti promossi convintamente da Performando.
La necessità di lavorare da casa in seguito alle limitazioni agli spostamenti ha fatto comprendere come gli uffici potevano essere utilizzati meno e in modo diverso, grazie all’impiego del “lavoro agile”. E questo ha fornito lo spunto per pensare ad un cambio radicale della nostra sede e di come intendere il lavoro tra noi colleghi. E così a breve trasferiremo il nostro ufficio, che cambierà radicalmente luogo, struttura fisica e, soprattutto, modalità operativa.

L’impossibilità di effettuare la formazione in presenza ci ha spinto a pensare a soluzioni alternative. Ed è così che con i colleghi siamo stati in grado, in poco meno di quattro settimane, di realizzare più di 60 moduli formativi in modalità e-learning sincrona della durata di due ore ciascuno. Il progetto ha ripreso i contenuti già presenti nel progetto U- Train, una rete di contenuti formativi sulle competenze trasversali che sono stati adattati in un primo momento alla formazione a distanza e in un secondo momento, grazie ad una seconda profonda modifica, in una nuova serie di moduli asincroni completamente rinnovati, di durata compresa tra i dieci e i trenta minuti.

Il Covid ha dimostrato quanto sia rilevante avere una rete di relazioni affidabile sulle quali confidare. Nel pieno della pandemia abbiamo avuto la possibilità di comprendere che da soli si riesce a fare molto poco e che per riuscire a cavarsela servono solide e concrete relazioni non solo interpersonali, ma anche tra società. Ed è forse da queste considerazioni che, proprio nel periodo del Covid, Performando ha investito in importanti partnership con alcune realtà che permettono oggi alla nostra società di proporre una gamma di servizi con una qualità e un’ampiezza mai avute in precedenza, e che oggi si propone come uno stimolante scenario che ci proietta verso il futuro, con forti radici già nel presente. (People Labs, 24/Co, Self Coherence, HR Tools, Rivoluzione Umana)

Pur nella difficoltà di creare relazioni del periodo pandemico, Performando ha fatto crescere il suo staff con nuovi importanti inserimenti. Luca Xodo, Roberto Pietrobon, Nicola Furlanis, Matilde Di Lenna, Roberto Micciulla, Alberto Lucchini sono entrati nello staff di
Performando.

A questi si sono aggiunte le già consolidate relazioni con John Kirwan, Rossano Galtarossa, Giuliano Bergamaschi, Matteo
Rampin e Francesco Scimemi.

E questo ci fa dire che al rientro dalle vacanze ci sarà una nuova Performando.

Ma non una società 4.0, come accade di frequente negli ultimi tempi, ma una PFD 3.14!

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