“Karaoke Capitalism” – di J. Ridderstrale, K. A. Nordstrom

capitalismAutore: Jonas Ridderstrale, Kjell A.Nordstrom

Anno di pubblicazione: 2006

Editore: Franco Angeli

Numero di pagine: 265

Costo: 23,00 Euro

 

Recensione a cura di Andrea Di Lenna

Ho sempre una certa riluttanza a leggere libri di management, che troppo spesso propongono nuovi modelli miracolistici descritti in grafici e matrici, tante matrici… Ho quindi esitato nell’acquisto di un libro il cui titolo, però, attirava la mia attenzione. Ho sfogliato quindi qualche pagina e mi sono imbattuto in quest’affermazione: “Qualunque cosa dicano gli esperti, il benchmarking non vi porterà mai al top, ma solo alla mediocrità”.
L’ho comprato subito, e non sono stato deluso: finalmente un libro in cui si parla di come lavorare mantenendo e sviluppando la propria identità o, come dicono gli autori, evitando il problema in base al quale “troppi cercano di essere qualcun altro, invece che se stessi. Gli innovatori non imitano. Sanno che non ha senso cercare di diventare una versione in miniatura della Generai Electric”.
Mi sono quindi appassionato alla lettura di questo libro molto particolare, che non propone scemi, ma cerca di descrivere la realtà nella quale viviamo e di fornire delle possibili strade per uscire a testa alta dalla competizione, sempre più serrata. Un’opera che descrive in modo molto chiaro il significato di talento, di network, di innovazione, nonché del ruolo di emozioni, stati d’animo e responsabilità individuale per migliorare i risultati non solo di ciascuno di noi, ma anche delle organizzazioni nelle quali lavoriamo.
Altro elemento di interesse sono le numerosissime statistiche che descrivono con pochi numeri le tendenze della società nella quale viviamo, utilissime a prendere coscienza della strada che abbiamo, più o meno consapevolmente, intrapreso…
Consiglio quindi di avvicinarsi a questa interessante pubblicazione, scritta con grande ironia e con uno stile molto lontano dai classici libri di management.

Il passaggio da non perdere:
Tantissimi, un paio almeno per ogni capitolo del libro (ne ha ben quindici…) Opto per questo, che descrive molto bene la società Karaoke: “Nel mondo karaoke, l’identità non è più legata alla produzione, ma al consumo. Fai shopping e quindi sei. (…) Le società sono misurate in base agli edifici che costruiscono. Gli Egizi costruirono le piramidi. I Greci ci lasciarono le Acropoli. I Romani il Colosseo. I tempi moderni ci lasceranno i centri commerciali.” .

A chi lo consigliamo:
A chiunque creda che l’investimento su se stessi, attraverso la formazione e lo sviluppo personale, sia la migliore ricetta per limitare l’impatto negativo della globalizzazione ed amplificare i propri risultati professionali.

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