“L’ospite inquietante: il nichilismo e i giovani” – di Umberto Galimberti

ks5xzt6jAutore: Umberto Galimberti

Anno di pubblicazione: 2008
Editore: Feltrinelli
Numero di pagine: 180
Costo: 12,00 Euro

Recensione a cura di Adriano Capelli

Un libro molto interessante che si pone il problema di raccontare in modo teorico-pratico il “vuoto interiore” e la mancanza di riferimenti-guida che è propria dell’ultima generazione di giovani. E come il nichilismo in quanto “il più inquietante tra tutti gli ospiti” sia il vero male oscuro che attanagli e pervada i giovani creando spaesamento, mancanza di obiettivi, atonia creativa e senso del futuro.
La vita, con le sue speranze e le sue opportunità, si appiattisce nel vuoto esistenziale e nella mancanza di una crescita emotiva realmente “umana”. L’autore non indica un rimedio di facile e immediata attuazione. E già questa ammissione di impotenza la dice lunga sulla natura del disagio che non è esistenziale ma culturale. Ma traccia una catena di responsabili. Che individua nei politici, in quanto incapaci di dare un progetto etico e culturale alle nuove generazioni. Agli insegnanti, incapaci, ormai, di comunicare e di entrare nel mondo di questi ragazzi. Nei genitori, sempre più assenti e impegnati nel proprio ambito lavorativo. Nei media, che propongono modelli di facile “escursionismo autorealizzativo”, che omologa e appiattisce le individualità.
Ma, alla fine, è un libro che descrive la mancanza di una cultura dell’emotività, di una sua strutturazione e di un suo sviluppo. Elemento che porta i giovani verso la dis-umanizzazione di se e degli altri, con l’estrinsecazione di azioni efferate e lucidamente aggressive. Con l’uso di alcool e droghe per vincere l’apatia, per calmare l’ospite inquietante, per illudersi , per un attimo, di vivere pienamente.

Il passaggio da non perdere:
di particolare interesse il capitolo 4 dal titolo “L’analfabetismo emotivo” e il capitolo 3 dal titolo “Il disinteresse della scuola”. Tutto il testo comunque svela elementi che, in parte i nostri comuni pensieri e riflessioni sulla quotidianità, in parte la lettura della cronaca, compongono la cornice di questa inesorabile attualità.

A chi lo consigliamo:
manager e, in generale,coloro che gestiscono gruppi di lavoro ma anche a padri e madri che si pongono quesiti sul mondo dei loro figli nella quotidiana fatica di preparare gli stessi ad un futuro migliore.

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