Nuova serie di incontri via web con persone che, da vari punti di vista, portano la loro specifica esperienza in merito a come gestire l’attuale situazione di emergenza e cosa fare per orientarci verso nuove prospettive.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Performando e Emmedelta, ed è stata chiamata Abituarsi all’incertezza.
Per noi è ormai diventato l’appuntamento del giovedì, questi i prossimi webinar, della durata di un’ora, a cui potrai iscriverti seguendo il link in fondo a questa pagina.
Prepararsi in modo nuovo per uscire dalla difficoltà
Giovedì 16 aprile ore 12.00
Lorenzo Bernardi
Giovedì 23 aprile ore 12.00
Andrea Pontremoli
Sospesi tra il “non più” e il “non ancora”
Giovedì 30 aprile ore 12.00
Guido Caselli
Guido Caselli da diversi anni ci interroga su un sistema economico che si muove tra il “non più” e il “non ancora” con la metafora di un tunnel che rappresenta l’incertezza nella quale ci dobbiamo accomodare. Ci guiderà a scoprire alcuni elementi necessari per arredare il tunnel e per poterci abituare all’incertezza che caratterizza il nostro tempo. In questa fase dobbiamo tenere il focus sull’emergenza, sulla capacità di dare una risposta veloce e immediata, ma sviluppare, contemporaneamente, una visione a lungo termine che ci farà interrogare sulle componenti del futuro. Quali competenze, quali infrastrutture digitali, quale formazione delle persone sarà indispensabile, quali soft skills porteranno valore aggiunto in questa stabilità dell’incertezza? Guido Caselli ci guiderà attraverso il legame delle imprese con il territorio, con la globalizzazione e la localizzazione. Gli chiederemo qual è il nuovo legame tra l’impresa e il suo territorio in questo sviluppo verso il “non ancora” e come si lega la competitività di un’impresa con la competitività del territorio. Gli chiederemo quale potrà essere una velocità sostenibile, e competitiva al tempo stesso, nel nostro viaggio comune verso il “non ancora”. Questi sono gli elementi della nostra conversazione con Guido Caselli che con lucidità, concretezza e visione ci condurrà verso ciò che non è ancora stato inventato.
Far ripartire la cultura, radice della nostra identità
Giovedì 7 maggio ore 12.00
Anna Maria Meo
L’emergenza per il Corona Virus ha colpito tutto e tutti.
Al di là degli aspetti legati alla salute di ciascuno di noi, di assoluto primo piano, grande enfasi è stata attribuita all’impatto economico che la pandemia ha generato nel mondo delle imprese.
Molta meno attenzione è stata invece dedicata a ciò che accade al mondo della cultura e dello spettacolo. E’ il caso ad esempio dei teatri, di cui il Teatro Regio di Parma è un esempio di eccellenza. In merito a tali contesti, il dibattito si concentra quasi esclusivamente sulla dimensione culturale del problema, in un paese, uno dei meglio dotati al mondo dal punto di vista culturale, in cui si sente spesso dire che “con la cultura non si mangia”.
Una visione sicuramente miope, che non considera che le organizzazioni che hanno a che fare con la nostra cultura hanno un rilevante impatto sui risultati economici del nostro Paese, dato che impiegano delle persone e generano fatturato, sia direttamente che sull’indotto che alimentano. Una tale visione miope crea il rischio di far perdere al territorio delle opportunità di business, che riesce a generare valore soprattutto nel caso in cui riesca a creare un’unica solida filiera.
A queste considerazioni devono poi essere aggiunte quelle relative alla missione principale di queste istituzioni, ossia quello di preservare e tramandare la nostra cultura e la nostra identità, con lo scopo aggiuntivo di produrre benessere per le persone.
Di questi argomenti, fortemente interrelati gli uni agli altri, parlerà in modo innovativo, coinvolgente e convincente Anna Maria Meo, che dal 2015 è Direttrice Generale del Teatro Regio di Parma. Con un paziente lavoro di tessitura, che ha combinato una sensibilità artistica ad una forte componente manageriale, Anna Maria Meo è infatti riuscita a dare nuova vita al “Regio” e alle manifestazioni ad esso collegate, come ad esempio il “Festival Verdi”. E in questo suo paziente lavoro è riuscita al contempo ad aumentare in modo considerevole il numero di spettatori, a proporre servizi innovativi e ad incrementare il risultato economico dell’intero territorio, riuscendo così nel difficile compito di sviluppare la cultura lirica mondiale ottenendo al contempo un eccellente “Social Return On Investment”.
Per maggiori informazioni ed effettuare l’iscrizione (in fondo alla pagina che si aprirà ) clicca qui
A presto!
(ricordiamo che la durata del webinar , che avverrà tramite la piattaforma ZOOM, è di un’ora)